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Vārdi: Tana Del Sorcio. Punta Telegrafo. Zenith.


Di giorno mi guardo intorno,
di notte chi se ne fotte,
di giorno se non ritorno,
di notte piglio le botte,
di giorno e acceso il forno,
di notte sforno pagnotte,
di giorno figlio di Adorno,
di notte so le marmotte.

Di giorno con l'unicorno,
di notte con le canotte,
di giorno filmino porno,
di notte vado a mignotte,
di giorno ci si vede di giorno,
di notte ci si vede stanotte,
di giorno sei su saturno,
di notte son ghiacciate le calotte,
di giorno ho perso il perno,
di notte tagliatelle scotte,
di giorno e sempre un inferno,
di notte ho visitato le grotte.

Non riesco mai a trovare il punto esatto
di questo giorno e notte che mi inseguono,
esci o non esci non esiste se ti lasci trasportare
da questa linea ipotetica banale,
che ti divide a meta e non puoi stare qua o la,
mezzanotte mezzogiorno non si levano di torno
ma il riferimento c'e che si basa la realta e
fra un minuto esatto lo Zenith sparera,

perpendicolarmente su di te.