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Vārdi: Talco. Mazel Tov. La Torre.

:
Lieto riconduco l'anima al suolo del mio antico porto
Tra invisibili note di un fagottone rilassato al suono di un legittimo canto distorto
Dall'esilio dell'immaginazione
Vagai tra gente e terre che mi hanno adottato
E in cambio di una risata e chi di storia
Lungo le strade di una saggezza dimenticata
D'indomabili notti calde di gloria
Paladini di antichi scranni spolverati a novella a parvenza
Arruolati da sciocchi predicatori nella gogna dei prestigiatori non c'e differenza
Tra le nuvole e le illusioni
Domatori di voti grazie ma di finte battute non so campare
Chiedo scusa ma e tardi e per le mie strade un'altra storia sta ad aspettare
Perche dentro la torre non ci so stare
Perche dentro la torre non ci so stare
Quindi riconduco il cuore lontano da quel vecchio porto
Dove non c'e posto per un buffone lieto e saldo sull'equilibrio di un fato risorto
Ma lontano dall'illusione
Se un domani l'istinto mi ammonira
Che un circo instabile in delirio di liberta
Segue un richiamo di antiche glorie lungo un sentiero dimenticato per risalire
Per chi ha ancora fiato per ripartire
Domatori di voti grazie ma di finte battute non so campare
Chiedo scusa ma e tardi e per le mie storie un'altra srada sta ad aspettare
Perche dentro la torre non ci so stare
Perche dentro la torre non ci so stare

(Grazie a Gre_Hateful per questo testo)
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