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Vārdi: Roberto Angelini. La Vista Concessa. Quando Crollano Le Stelle.


Era cosi densa l'aria che si vedeva appena
mentre raccoglievi le tue ultime cose
Avrei voluto fermarti, dire qualche cosa
ma camminavo su e giu per la sala dap ranzo
passo passo a consumare il pavimento
e ci passavamo accanto e si sfioravano quei corpi
quei corpi che un tempo al minimo contatto
perdevano il controllo.
E paura a guardarti negli occhi
quegl'occhi che sapevano capire in quelle notti
in cui tornavo a casa con l'anima in pezzi
convinto che i sogni fossero infranti
quegl'occhi sapevano cullarmi
sapevano cullarmi

E quando crollano le stella
cosa restera
Un cielo senza luci
non illumina
il nostro amore e cosi fragile

Il silenzio spaccava le orecchie
come il suono della lavagna ad una pressione prolungata delle unghie
Mentre staccavi i quadri del soggiorno dandomi le spalle
avrei voluto avvicinarmi, abbracciarti come facevo sempre
Ma non riuscivo a muovermi a muovere le gambe
e ti vedevo andar via distante
sfumare all'orizzonte.

E quando crollano le stelle cosa restera
un cielo senza luci
non illumina
il nostro amore e cosi fragile

Vai..
Non fermarti adesso non fermarti mai
Chissa quanti ne hai visti e quanti ne vedrai
Di giorni intensi e intensi amanti
Ed emozioni poi
Spero che siano piu grandi
di quelle che abbiamo avuto noi.

(Grazie a Linda per questo testo)