Vārdi: Massimo Morsello. Nostri Canti Assassini. L'autostrada.
Tra l'alba e la morte s'e fermata, l'auto correva veloce
e forte e veloce battevano quei giovani cuori, battevano nel silenzio, nemmeno una voce,
se lui avesse potuto, se lui avesse potuto immaginare il suo sorriso schiacciato
tra un'autostrada storta ed un sonno sbagliato.
Cento chitarre suonano,
cento sorrisi per lui volano,
cento chitarre suonano, suonano,
cento sorrisi per lui volano,
cento sorrisi per lui volano.
E il fischio di quel treno che bucava le montagne gelate, spezzava la notte come fosse di gesso
e il fischio di quell'auto con le ali spiegate. Piangeva la morte come non faccio io adesso
e in un solo minuto, e in un solo minuto gli rubava la vita ridendo
non sapendo nemmeno che lui stava sognando,
lui che aveva creduto, lui che aveva creduto che la morte arrivasse di sera
e non tra i primi fiori della primavera.
Cento chitarre suonano,
cento sorrisi per lui volano,
cento chitarre suonano, suonano,
cento sorrisi per lui volano,
cento sorrisi per lui volano.
Cento chitarre suonano,
cento sorrisi per lui volano,
cento chitarre suonano, suonano,
cento sorrisi per lui volano,
cento sorrisi per lui volano
Massimo Morsello
Nostri Canti Assassini
Massimo Morsello
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