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Vārdi: Luca Barbarossa. Castoro.

Che nostalgia di quei giorni
Non e per rima che ti chiedo se torni
Vorrei vederti ancora
Ma sempre in rima vorrei che fossi sola
Ricordi le giornate sotto il letto
Passate far finta di esser ladri
Portavo ancora i pantaloni corti
Con quei capelli messi sempre storti
E tu gia cominciavi ad esser grande
Avevi anche un amico con la moto
E raccontavi storie mai sentite
Senza Biancaneve e senza fate
Ma di donne tradite
Che nostalgia di quei giorni
Non e per rima che ti chiedo se torni
Vorrei vederti ancora
Ma sempre in rima vorrei che fossi sola
Ad aspettarmi come allora
Sotto il letto sotto scuola
I baci a bocca chiusa e denti stretti
Dicevi guarda che non sei capace
Poi mi spiegavi tutto e ancora adesso
Ripenso a come diventavo rosso
Per quei pomeriggi spesi giu in cantina
Tradivo anche la squadra di pallone
Ricordi quando ho letto il tuo diario
Per via dei denti mi prendevi in giro
Mi chiamavi castoro
Che nostalgia di quei giorni
Non e per rima che ti chiedo se torni
Vorrei vederti ancora
Ma sempre in rima vorrei che fossi sola
Che nostalgia di quel mondo cosi diverso
Cosi cosi rotondo

(Grazie a Cristina per questo testo)