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Vārdi: Giorgio Gaber. Il Granoturco.

Eppure il granoturco che ha scelto di esser giallo
Non si domanda niente, non ricorda
chissa se poi continua a presentarsi giallo
per essere fedele a chi lo guarda.

Io per me non amo i campi di grano
che sono sempre puntuali ai loro appuntamenti
io per me non amo la mia fotografia
questo modo fermo e assurdo di esserti davanti:

io come biondo, se mi vedi biondo
io come amore, se ti aspetti l?amore
io come buono, se mi vedi buono
non ti posso insultare, no
non ti posso picchiare, no sono buono
non ti posso distruggere, sputarti addosso
non posso! non posso!

Eppure il granoturco che ha scelto di esser giallo
non si domanda niente, non ricorda
chissa se poi continua a presentarsi giallo
per essere fedele a chi lo guarda.

Tu per te non ami i muri maestri
che fanno stare in piedi antiche costruzioni
tu per te non ami gli specchi degli altri
che ti ributtano addosso le tue definizioni:

tu come donna, se t?han detto donna
tu come casa, se ti hanno dato una casa
tu come madre, se t?han detto madre
hai soltanto un dovere, si
devi amare tuo figlio, certo sei sua madre
anche a costo di ucciderti che te ne importa
sei morta! sei morta!

Eppure il granoturco che ha scelto di esser giallo
non si domanda niente, non ricorda
chissa se poi continua a presentarsi giallo
per essere fedele a chi lo guarda.