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Vārdi: Riccardo Fogli. Bianco E Nero.

(M.Fabrizio/G.Morra/R.Fogli)
Bianco e nero, questa citta
tra storie e striscioni
grandi illusioni anche oggi non ha:
come una bambina,
dorme su una panchina.
Bianco e nero, rende l'idea
la folla cammina,
e una figurina incollata alla via;
io, soltanto un punto
mi confondo nel fondo
tra il bianco e il nero.

Citta che sa di gente,
di giorni neri pieni di liquore;
nessuno crede a niente,
ma in qualche posto ancora c'e l'amore,
l'amore solito,
quello che capita.
Citta da bestemmiare,
da fare a pezzi come fosse un muro;
sei triste da buttare,
eppure sai che in fondo non sei solo:
c'e lei vicino a te
che dice si.

Bianco e nero, notte che va
chiude i portoni
e tira fuori gli scherzi che sa:
su chi ancora gira
prende bene la mira
ma non e cattiva.

Citta che dorme male,
in bianco e nero, come in un film muto,
vorresti ragionare,
uscirne fuori e invece sei perduto
e non hai niente piu
da perdere, da spendere.
Citta da maledire,
citta che uccide senza far fatica,
sei un uomo da bruciare,
ma l'hai capito che cos'e la vita
e lei e sempre la
facile con te.