Vārdi: Fiaba. La Profezia.
Nel mio campo c'e un albero strano e pende da un ramo che sembra una mano il frutto del bene e del male.
Le cicogne portano i bambini e sui camini il fumo e sempre chiaro, sembra strano ma e cosi.
Piu lontano c'e un castello, e fatto di blocchi di pietra e regge con l'edera sulle pareti, le cicogne non ci vanno mai e nei granai il fumo fu una volta quando il fuoco li brucio.
Nel castello c'e un signore e una donna porta in grembo il figlio suo ma e rinchiusa in una torre, cosi egli volle - che il nascituro muoia! - sembra strano ma e cosi.
Quella dama dice all'uomo che il figlio e gia nato e lei di nascosto lo avrebbe allattato ma egli fede non le presta - dalla finestra di certo hai gettato il bambino gia morto, lo so.
Sulla torre c'e una finestra, si affaccia a strapiombo sul mare, neanche una volpe potrebbe scappare.
Ma la donna allatta bene - Se ne conviene che il figlio lo tiene celato al sicuro - ma?
Da una crepa, nella stanza, un topo piu grigio del mare d'inverno sicuro passo.
E svelato il suo mistero, non sembra vero, la donna allattava la bestia che poi se ne ando.
Il signore sale per le scale, il pugnale stringe pieno d'odio.
La dama aspetta l'animale, con la bocca avida verra.
Nella stanza quella donna trema, passi che risuonano nell'aria, luce che filtra sotto l'uscio - e la fiaccola che acceso avra -.
Entra, punta il dito, grida: - strega! Tu, che conosci quella profezia, vuoi che ti spacchi il cuore? e sia! Muoia colui che il trono mio vorra -.
Quell'uomo pazzo d'odio e di paura di chi e alle spalle cura non si prende, la bestia esce dalle mura, lo sorprende, salva la madre dall'infamia.
Il ratto cade coll'uomo nello strapiombo sul mare che riceve per dono un altro corpo di gia.
Nel mio campo c'e un albero strano e pende da un ramo che sembra una mano il frutto del bene e del male.
Le cicogne portano i bambini e sui camini il fumo e sempre chiaro, sembra strano ma e cosi.
Le cicogne portano i bambini e sui camini il fumo e sempre chiaro, sembra strano ma e cosi.
Piu lontano c'e un castello, e fatto di blocchi di pietra e regge con l'edera sulle pareti, le cicogne non ci vanno mai e nei granai il fumo fu una volta quando il fuoco li brucio.
Nel castello c'e un signore e una donna porta in grembo il figlio suo ma e rinchiusa in una torre, cosi egli volle - che il nascituro muoia! - sembra strano ma e cosi.
Quella dama dice all'uomo che il figlio e gia nato e lei di nascosto lo avrebbe allattato ma egli fede non le presta - dalla finestra di certo hai gettato il bambino gia morto, lo so.
Sulla torre c'e una finestra, si affaccia a strapiombo sul mare, neanche una volpe potrebbe scappare.
Ma la donna allatta bene - Se ne conviene che il figlio lo tiene celato al sicuro - ma?
Da una crepa, nella stanza, un topo piu grigio del mare d'inverno sicuro passo.
E svelato il suo mistero, non sembra vero, la donna allattava la bestia che poi se ne ando.
Il signore sale per le scale, il pugnale stringe pieno d'odio.
La dama aspetta l'animale, con la bocca avida verra.
Nella stanza quella donna trema, passi che risuonano nell'aria, luce che filtra sotto l'uscio - e la fiaccola che acceso avra -.
Entra, punta il dito, grida: - strega! Tu, che conosci quella profezia, vuoi che ti spacchi il cuore? e sia! Muoia colui che il trono mio vorra -.
Quell'uomo pazzo d'odio e di paura di chi e alle spalle cura non si prende, la bestia esce dalle mura, lo sorprende, salva la madre dall'infamia.
Il ratto cade coll'uomo nello strapiombo sul mare che riceve per dono un altro corpo di gia.
Nel mio campo c'e un albero strano e pende da un ramo che sembra una mano il frutto del bene e del male.
Le cicogne portano i bambini e sui camini il fumo e sempre chiaro, sembra strano ma e cosi.
Fiaba
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