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Vārdi: Enrico Ruggeri. Gimondi E Il Cannibale.

:
La gola che chiede da bere,
c'e un'altra salita da fare
per me, che sono fuggito subito.
Rapporti che devo cambiare,
lo stomaco dentro al giornale
per me, e devo restare lucido.
E quanta strada che verra,
ma non mi avrai; io non mi stacchero.
Guarda la tua ruota e io ci saro.

Cento e piu chilometri alle spalle
e cento da fare.
Di sicuro non arriva piu
qualcuno dei miei.
Tutta quella gente che ti grida
"Non ti fermare".
E tu che mi vuoi lasciare.
Non ci provare; non mi stanchero.

Scivolano case tra persone
fuori a guardare.
Ci sara riparo al vento
lungo questo pave?
Ci sara la polvere
che nel respiro mi sale.
Ma non mi potro voltare.
Non mi chiamare; non rispondero.

Ancora piu solo di prima,
c'e gia il Cannibale in cima
e io che devo volare a prenderlo.
Sudore di gente dispersa,
di maglia, di lingua diversa;
ma io, il cuore io voglio spenderlo.
E quanto tempo passera
in mezzo a noi, ancora non lo so.
Dietro alla tua ruota io ci saro.

Cento e piu chilometri alle spalle
e cento da fare.
Di sicuro non ci sara piu
qualcuno con noi.
Devi dare tutto prima che
ti faccia passare.
Io non mi lascio andare.
Non ci pensare; non mi stacchero.

Scivolano vite e due destini
persi nel sole.
L'orologio prende il tempo
e il tempo batte per noi.
Non c'e piu chi perde o vince
quando il tempo non vuole.
Quando la strada sale
non ti voltare; sai che ci saro.

Cento e piu chilometri alle spalle
e cento da fare.
L'orologio prende il tempo
e il tempo batte per noi.
Non c'e piu chi perde o vince
quando il tempo non vuole.
Quando la strada sale,
non ti voltare; sai che ci saro